Vi comunico che è appena uscito il libro:
Milano Celta: le tre fortezze.
Unisco la recensione e la prima di copertina.
Cordiali saluti.
Gianluca Padovan
Milano Celta: le tre fortezze.
Questo libro farà discutere!
E magari anche “storcere il naso” a
parecchie persone.
In ogni caso, Milano Celta: le tre
fortezze, ha il coraggio e la pazienza di mettere assieme numerosi dati
storici, archeologici e architettonici anche “sparsi”, coniugandoli con
l’indagine sul campo non solo milanese.
Il risultato è tutto da leggere perché
documenta, e in modo inequivocabile, che le radici preromane della metropoli
oggi nota con il nome di Milano esistono e si sono mantenute per parecchi
secoli dopo la “romanizzazione”. Per certi aspetti sono sempre state sotto gli
occhi di tutti e già la prima di copertina, composta utilizzando una foto aerea
della Regia Aeronautica Italiana, lo mostra con chiarezza. Si tratta
dell’impronta lasciata da un impianto prossimo all’ellisse, con il cardo e il
decumano celti ancora perfettamente leggibili.
Ma veniamo al contenuto del libro.
In primo luogo le indagini vanno a
smentire l’affermazione di Polibio secondo cui «Tutti i Celti abitavano in
villaggi non fortificati e privi di ogni mezzo di vita civile».
Milano, o «Mediolanodunon», era la
capitale politica e religiosa dei Celti Insubri, i quali ricevettero
pacificamente la grande migrazione di genti appartenenti ad altre popolazioni
celte d’oltralpe: Ambarri, Arverni, Aulerci, Biturigi, Carnuti, Edui, Sènoni,
guidati da Belloveso. E così la città fortificata e cinta da canali, già più
grande di quanto storici e archeologi abbiano ipotizzato, s’ampliò
ulteriormente. E le due fortezze celte divennero tre, dando alla città un
aspetto assai articolato e ben definito.
In epoca romana la si fortificò, ma
cingendo di mura solo il suo nucleo più interno. In ogni caso, a ben vedere,
già qualcheduno in passato parlò dell’esistenza di due cinte, una terrapienata
esterna e l’altra in muratura interna, ma nel corso del tempo se ne sono
ignorate le parole. Almeno fino ad oggi.
Nella sintesi si riesamina il sistema dei
canali e dei Navigli interni, identificati come opera insediativa e difensiva
celta riutilizzata fino al medioevo, ampliando il discorso con testi e immagini
relativi alle fortificazioni, o dùn, di Baggio e Niguarda, Comuni
autonomi assorbiti dall’espansione metropolitana.
Ma si parla anche di una delle più grandi
miniere d’oro a cielo aperto del mondo, quella coltivata dalle popolazioni
celte tra Vercelli, Biella e fino alle terre dei Salassi. Questi popoli furono
veri maestri d’idraulica, tant’è che parlando dell’opera d’estrazione Plinio il
Vecchio scrisse: «sembra quasi superare le imprese dei Giganti».
Nel lavoro di ricerca si confrontano studi
di architettura fortificata, di archeologia, di archeoastronomia condotti in
Italia e in Europa, con l’esame di cartografie storiche, moderne, foto aeree,
ricostruzioni grafiche e immagini di monumenti. Da ciò emerge come la
cosiddetta “croce celtica”, meglio e più correttamente indicabile come “croce
celta”, la si ritrovi chiaramente in molte fortificazioni nordiche, ma non
solo.
Il lavoro parla anche di altri centri che
mantengono particolari impianti sia circolari, sia tendenti all’ellisse, tra
cui Aicurzio, Biassono, Desio, Monza e soprattutto Vercelli. I dati sono messi
a confronto con le analisi riportate in alcune pubblicazioni da Adriano
Gaspani, dell’Osservatorio Astronomico di Brera (Milano), e condotte in Italia,
Irlanda, ecc.
Vi sono anche le foto inedite del
ritrovamento della «Stele di Komevios», proveniente dalla necropoli di
Dormelletto (Novara), e si parla della stele di Vercelli, rinvenuta nel 1960,
ma poco nota, con le due iscrizioni, una in lingua celta e l’altra in lingua
latina.
Alcuni paragrafi sono dedicati alle
fortificazioni campali romane e il motivo è presto detto: si è individuata
l’area dove sorgeva un castrum, la quale oggi rimane ai margini del
centro storico di Milano.
Come si afferma in chiusura di libro, oggi
noi siamo il frutto di quanto costruirono e furono i nostri antenati, non una
«semplice esistenza». E dobbiamo essere degni di loro innanzitutto conoscendo
la nostra vera Storia, perché «sotto terra e sopra terra c’è la chiave del
nostro passato e la risposta al nostro futuro».
Buona lettura.
Dati del libro:
Titolo: Milano Celta: le tre fortezze
Autore: Gianluca Padovan
Editore: Lo Scarabeo Editrice Milano
Formato: 17 x 24
Pagine: 285
Testo: pagine 213
Immagini fuori testo (nell’inserto a
colori di pag. 72): n° 105
Prezzo: € 25,00
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